E' possibile leggere come accordare una chitarra su tantissimi siti internet. Le tecniche e i trucchi più o meno sono sempre quelli, ma accordare una chitarra può facilmente trasformarsi in un incubo, soprattutto quando ci si trova in studio di registrazione e tutto deve risultare perfetto. Infatti in studio l'accordatura dello strumento non può essere "un po' fuori" perché, al contrario che in un live, ad ogni passaggio e ad ogni sovrincisione i piccoli difetti andranno sommandosi, e si otterrà un risultato finale prossimo all'inascoltabile. Se le varie tracce di chitarra sono realmente in sintonia, risultano drammaticamente più chiare, più grandi, più cattive, migliori sotto ogni punto di vista e, naturalmente, più musicali. Ecco perché si potrebbe quasi dire che chi non ha mai avuto problemi di messa a punto del proprio strumento probabilmente non ha mai affrontato una registrazione della propria chitarra in modo serio...
E' inutile dilungarsi in spiegazioni su come eseguire l'accordatura. Come detto, ci sono tanti luoghi dove sbirciare per idee ed ispirazioni. Pensavo invece di dare quei due consigli, dettati dall'esperienza, che possono far risparmiare tempo e soldi. Perché (oserei dire, giustamente...) lo studio costa!
Per prima cosa, si deve tenere presente che l'accordatore è un simpatico "aggeggio". Ti dice la frequenza a cui risuona una corda quando la suoni, e te lo dice anche sotto forma di nota. Grandissimo aiuto, in quanto quando ti fa vedere che stai suonando un Re, la corda sta emettendo un Re e tu sai che è regolata a puntino. No, errore... Come tutti gli "aggeggi", l'accordatore ne capisce molto poco di musica, e non conosce il problema principale della chitarra: il chitarrista!
Quando suoni una corda, all'inizio il suono nel suo attacco sarà crescente, e subito dopo diventerà calante via via che si va spegnendo. E questo effetto varia da corda a corda, e a seconda della forza con cui suoni. Dunque, quando l'accordatore ti dice che hai suonato un Re, ti sta segnalando un valore medio per quella corda e per l'intensità con cui l'hai suonata in quel preciso momento, ma se suoni la stessa corda più forte o più piano non è affatto detto che la nota rimanga centrata.
La chitarra deve dunque essere accordata in relazione a come si intende suonarla, aggiustando poi le comode indicazioni dell'accordatore eletronico e usandone il miglior sostituto che si possa avere avere, preciso e gratuito: le orecchie!
Giusto a titolo di esempio, per ottenere un bel suono potrebbe essere necessario regolare il Re un attimino più lento, giusto di un capello. così come effettuare piccolissimi aggiustamenti sul Si, o sul Mi cantino. Dipende tutto dal modo in cui si suona, da come si posizionano e si muovono le dita sullo strumento.
L'altro problema è che, se si vuole registrare bene una chitarra, bisogna farlo con corde nuove. Ma le corde nuove sono bastarde! Ed ecco che si vedono chitarristi che, dopo aver montato una nuova muta e accordato perfettamente con l'aiuto del loro accordatore, si lanciano in evoluzioni senza tener conto del problema, con come risultato l'avere fluttuazioni selvagge nell'intonazione dello strumento. Per evitare questo sfacelo, una muta nuova di corde dovrebbe essere "stiracchiata" a dovere. Ci sono molti modi per farlo, ma ritengo che uno sia il più semplice ed efficace, sempre a mio modesto parere. Dopo aver accordato alla buona, si deve premere la corda con un dito della mano destra sul 24° tasto, e con uno della sinistra sul 23°. Poi, spostare il dito del 23° tasto al 22° sempre mantenendo la pressione, e senza spostare invece l'altro dito dal 24°, e via dicendo per tutta la lunghezza della tastiera, e naturalmente per tutte le corde. Anche se si invertono le mani, e le relative dita, il principio non cambia... Il gioco che si riesce a eliminare dalle corde è impressionante, stiamo parlando anche di un intero tono! Naturalmente non è solo la corda che si allunga, ma anche l'assestamento generale della stessa in posizione dov'è avvolta sulla paletta o intestata al ponte, ma quello che ci interessa è il risultato.
Un ultimo consiglio al volo? Se state accordando e vi accorgete di aver teso una corda un filo di troppo, non allentatela dalle chiavette sulla paletta. Effettuate un bending, e vedete se questo sistema il problema. Se il suono è ancora troppo acuto, allentate di più di quanto servirebbe per arrivare al tono corretto. Scendete di un semitono, e ricominciate ad accordare risalendo pian piano. Una corda che è stata appena tesa, se smollata ci mette un po' a riprendere "tono muscolare". Se la regolate allentandola, in breve tempo sarà di nuovo scordata. Andando solo "a salire" ci si mette un po' di più, ma l'accordatura risulta molto più stabile